Farinata toscana di cavolo nero
La ricetta di oggi è un po’ diversa da quelle che pubblico solitamente: non si parla di pasticceria, né di dolci da colazione, tantomeno di cucina moderna, light o fusion.
La farinata toscana è un piatto antico, povero e al tempo stesso sostanzioso, naturalmente vegano e gluten free.
E’ una di quelle ricette che rischiano di andar perse nel corso degli anni e che invece devono essere assolutamente ricordate e tramandate. In occasione della prima frangitura dell’anno l’ho servita in tavola come omaggio all’olio nuovo, e ho deciso che d’ora in poi entrerà a far parte del nostro menu settimanale, almeno finché avremo a disposizione il cavolo dell’orto 🙂Per preparare una buona farinata, oltre ovviamente alle materie prime di qualità, l’elemento essenziale è il tempo: servono come minimo 24 ore per prepararla a regola d’arte, e il riposo tra una fase è l’altra della preparazione è assolutamente necessario per avere un buon risultato.
In pratica si prepara una minestra di cavolo nero, fagioli e patate, la si lascia riposare per mezza giornata o un giorno intero, poi la si riporta a bollore e si aggiunge la farina di mais: a questo punto potete servire la vostra minestra ben calda e completarla con un bel giro di olio extravergine a crudo, oppure ripassare la farinata in padella se volete un piatto più sodo e asciutto, come quello in foto.
In quest’ultimo caso dovrete far raffreddare ulteriormente la minestra, mettendola in un piatto fondo, in modo che si formi una cupola soda come quella che vedete nelle foto, poi tagliare delle fette e farle rosolare in un tegame con dell’olio caldo; appena si formerà una crosticina dovrete mescolare con il cucchiaio in modo che le fette si sfaldino e la farinata si riscaldi e si insaporisca bene, e infine servire sempre con un filo di olio nuovo a crudo e una macinata di pepe nero.
Lo so, la faccenda è lunga, ma ne vale la pena. I nostri nonni sapevano cosa facevano, avevano cerato un piatto che dal punto di vista nutrizionale è assolutamente completo, ricco di vitamine, proteine vegetali e con la giusta dose di carboidrati, conforme alle raccomandazioni dei nutrizionisti odierni. E se vi sembra che sia un piatto ormai superato, che ha fatto il suo tempo, mettiamola così: mia nonna quando cucinava vegano, cucinava da dio 😉