Sofficini home made
Oggi vi racconto come preparare in casa in modo veloce e semplice i sofficini alla pizzaiola, ripieni di mozzarella e pomodoro.
Subito due disclaimer importanti: primo, la ricetta non è mia, ma è tratta dal blog A tutta cucina; l’avevo adocchiata e replicata con successo anni fa e mi ero subito riproposta di pubblicarla perché mi ero trovata benissimo con le dosi e il procedimento.
Secondo, avrei voluto iniziare il post scrivendo: ‘chi non ha assaggiato almeno una volta i famosi Sofficini surgelati?’ ma poi avrei dovuto rispondere: ‘IO’.
Ebbene sì, avete davanti a voi una figlia degli anni ’80 a cui non sono mai stati propinati (grazie al cielo!) piatti pronti comprati al supermercato e scongelati. A casa mia si mangiavano cose semplici ma sempre cucinate in casa e i cibi precotti non erano affatto popolari. Forse è per questo che anche da grande ho portato avanti l’abitudine di auto produrre il più possibile il cibo che metto in tavola.Ma dato che i sofficini sono famosi per la loro golosità la curiosità di assaggiarli era venuta anche a me e quindi ho scelto la strada che mi è più congeniale: cucinarli da zero, con questa semplice e collaudata ricetta!
Dahl di lenticchie
Dopo gli stravizi delle feste sento sempre il bisogno di piatti più leggeri e salutari. In effetti quando si parla di dieta credo poco nell’imposizione e molto nell’auto-ascolto: se si riesce a godere dei propri peccati di gola durante le feste di Natale, poi verrà in automatico anche il bisogno di depurarsi un pochino e di mangiare cibi più semplici e meno grassi ed elaborati.
Da tempo adocchiavo la ricetta del dahl di lenticchie, lo avevo intravisto in vari siti e blog e mi ero riproposta di farlo. Quale occasione migliore dei primi giorni di Gennaio, considerata la mia voglia di ritornare ad un’alimentazione più sana e il ruolo di ‘porta fortuna’ che questi legumi hanno tradizionalmente in relazione all’inizio del nuovo anno?
Il dahl è una zuppa di legumi di origine indiana. E’ un piatto ricco di proteine vegetali, di spezie dalle proprietà benefiche, e in cui i grassi sono costituiti principalmente dal latte di cocco, ricco di minerali e vitamine e utile ad aumentare il senso di sazietà.
Per prepararlo io ho optato per delle lenticchie di Colfiorito, dalla buccia tenerissima, che non necessitano di ammollo – e ho preferito una zuppa dalla consistenza piuttosto asciutta, appena leggermente brodosa. Ovviamente sta a voi decidere quanto liquido dovrà essere il dahl, anche in base a come lo servirete: se come piatto unico come ho fatto io o se accompagnato a del riso bianco in modo da aumentare un po’ l’apporto di carboidrati al vostro pasto.
Io vi consiglio di provarlo se avete voglia di aggiungere al vostro ricettario una preparazione sostanziosa, salutare, che profuma di curry e di latte di cocco. Sarà un po’ come viaggiare con il gusto in terre lontane, in attesa di poterlo fare di nuovo anche con tutti gli altri sensi! 😉
Galette des rois
Diversi anni fa frequentavo un corso di francese: dopo un viaggio in Francia mi ero messa in testa che dovevo imparare assolutamente quella lingua… diciamo che ho avuto scarsi risultati e ho imparato appena appena le basi per la sopravvivenza, ma in compenso ho conosciuto questo dolce tradizionale meraviglioso!
La nostra prof dopo la pausa natalizia che aveva passato a casa, in Provenza, alla ripresa delle lezioni ci portò una galette des rois direttamente da una pasticceria del suo paese, con tanto di coroncina e statuina nascosta all’interno… per me fu amore assoluto al primo morso!Facciamo un po’ di chiarezza: la galette des rois è un dolce francese tipico della festa dell’Epifania. La tradizione vuole che all’interno della torta venga nascosta una statuina, oppure una fava: chi troverà la sorpresa all’interno della propria fetta sarà il re della giornata e indosserà la coroncina di cartone – che appunto viene venduta insieme alla torta. Per per il vincitore questo sarà un auspicio di buona sorte e felicità.
La galette classica è composta da due dischi di pasta sfoglia ripieni di crema frangipane. Esistono diverse varianti: c’è chi preferisce un ripieno alle mele, chi aggiunge uno strato di marmellata e chi del liquore all’interno della farcia. Io ho preferito attenermi alla versione base e ho scelto il ripieno tradizionale a base di burro, zucchero, uova e farina di mandorle, Ho poi nascosto una mandorla intera all’interno del dolce – anche per evitare che il fortunato della compagnia ricevesse subito in omaggio una bella gita dal dentista, che le statuine e i legumi crudi sono piuttosto pericolosi se te li ritrovi in bocca a tradimento 😉
Il sapore di questo dolce è davvero strepitoso: burroso e ricco, è davvero all’altezza del suo ruolo: chiudere le danze delle festività natalizie. Ho un’unica accortezza da raccomandarvi: se non lo consumate fresco di giornata, passate al microonde per una decina di secondi ogni fetta prima di servirla, in modo da far rinvenire un po’ la sfoglia e rendere il ripieno cremoso e fondente, come se lo aveste sfornato da poco.
Bavarese al pralinato
Natale è ormai passato ma se siete in cerca di un dessert per il menu di Capodanno, o del 31 sera, questa ricetta potrebbe fare al caso vostro!
Adoro le bavaresi perché sono semplici da preparare ma al tempo stesso hanno quel non so che di ricercato, grazie alla loro consistenza cremosa e al loro aspetto elegante. Inoltre sono golose ma niente affatto pesanti, si lasciano mangiare volentieri anche alla fine di qualsiasi cenone o di un pranzo impegnativo e ricco di portate. Dulcis in fondo, si possono preparare con largo anticipo e tenere in congelatore per diversi giorni prima di consumarle!
Oggi ho usato il pralinato di qualche post fa per arricchire una bavarese al cioccolato bianco, e come base e inserto ho messo una semplice dacquoise alle nocciole (non vi fate intimorire dal nome altisonante, la dacquoise altro non è che una preparazione base composta da albumi, zucchero e frutta secca).
Altra segnalazione importante da fare: io ho usato uno stampo a tronchetto ma se voi non lo avete potete utilizzare due tortiere di 20 e 18 cm per la base e l’inserto e una teglia a cerniera di 20 per montare il dolce.
Se vi piace l’idea della bavarese, vi ricordo che qui sul blog ne potete trovare diverse versioni: al mandarino, la classica ai tre cioccolati, al pistacchio e nocciole e al tiramisu con glassa a specchio.