• pastiera al cucchiaio
    dessert,  semifreddo

    Pastiera al cucchaio

    La pastiera napoletana è il dolce di Pasqua per eccellenza: il grano cotto, la ricotta e il profumo di fiori d’arancia ricordano subito la primavera e le festività pasquali… ma per quanto sia un classico intramontabile, come fine pasto per il pranzo di Pasqua quest’anno avevo voglia di qualcosa di più fresco, di una torta dalla consistenza più morbida e cremosa.  Quindi ho cercato di riproporre i sapori tipici della pastiera in un dolce al cucchiaio, prendendo spunto da uno dei miei dolci preferiti – sempre di origine partenopea! – la torta ricotta e pere di Sal de Riso. In pratica ho preparato due dischi di pan di spagna alle mandorle e una farcitura ricca a base di crema di grano, ricotta e panna montata, senza ovviamente dimenticare di aromatizzare il tutto con il profumo dei fiori d’arancia e le scorzette di arancia candite. La torta di prova che vedete nelle foto è stata approvata a pieni voti e quindi sarà il dessert ufficiale di questa Pasqua! Se anche voi avete voglia di sperimentare un nuovo dolce pasquale – senza però rinunciare del tutto alla tradizione – vi basterà seguire la ricetta qui sotto 😉

  • ravioli agli agretti
    frutta secca,  pasta fresca,  pasta ripiena,  primi piatti,  vegetariano

    Ravioli agli agretti con burro e nocciole

    E’ passato diverso tempo dall’ultimo post, devo ammettere che l’arrivo della bella stagione mi ha catapultata in un periodo di pigrizia estrema e totale assenza di ispirazione soprattutto riguardo alle foto da scattare per il blog… non che abbia smesso di cucinare, anzi. Semplicemente avevo il bisogno di ritirarmi nella mia cucina, prendermi del tempo per testare nuovi ingredienti e restare un po’ off-line. In particolare la scorsa settimana, dopo qualche giornata dall’umore non proprio brillantissimo, sono andata al supermercato e ho deciso che avrei fatto una bella spesa creativa ispirata alla primavera: non mi sono portata nessuna lista da seguire, ho solo riempito il carrello con i prodotti che mi ispiravano di più sul momento. Quindi: diversi tipi di farine biologiche con cui mi sono ripromessa di preparare dei panini, tantissime verdure di stagione che non devono mai mancare a tavola, qualche ingrediente etnico, come la famigerata thaina che volevo provare da una vita – ebbene sì, ho preparato l’hummus per la prima volta ed è stato amore a prima vista. Come avrete intuito, tra le verdure finite nel carrello c’erano anche gli agretti. Confesso che non li avevo mai assaggiati prima, ma dopo averli visti in molte ricette pubblicate su vari blog e aver scoperto quanto siano benefici per la salute – sono ricchi di fibre, vitamine e sali minerali – non potevo non portarmeli a casa. Li ho sperimentati in vari modi: prima semplicemente sbollentati e conditi per assaggiarne il sapore al naturale, poi come farcia per i fagottini di crepes (che alcuni di voi avranno visto su instagram) e infine mescolati alla ricotta nel ripieno di questi ravioli. Come condimento ho scelto semplicemente burro fuso, una spolverata di formaggio e la nota croccante e golosa delle nocciole tostate, in modo da non coprire il sapore delicato e fresco della ricotta e delle erbette. Altra new entry nella mia cucina è lo stampo che vedete in foto che devo dire è un ottimo alleato per preparare velocemente i ravioli, basterà infarinarlo bene prima di utilizzarlo, premere forte sulle zigrinature con il mattarello e vi farà risparmiare tempo e fatica.
    A questo punto vi lascio alla ricetta… considerate che con queste dosi otterrete una quarantina di ravioli, quindi quattro porzioni da servire come primo piatto.

  • focaccine ripiene ai formaggi
    antipasti,  aperitivo,  formaggi,  lievitati,  vegetariano

    Focaccine ripiene ai formaggi – recake#22 inspired

    Queste focaccine ripiene ai formaggi  sono state ispirate dalla recake di marzo: i flaounes, degli scrigni di pasta lievitata ripieni di formaggi, menta e uvetta tipici della tradizione pasquale cipriota. Per quanto mi incuriosisse l’idea di replicare fedelmente la ricetta proposta, sapevo già che menta e uvetta non avrebbero riscosso consensi in casa mia, quindi ho preferito realizzare una variante semplificata, priva di accostamenti azzardati, riprendendo la ricetta dell’impasto base e adattando quella della farcia ad un gusto più tradizionale… devo dire che il risultato ha decisamente superato ogni aspettativa!
    Oltre ad essere fragranti e saporite appena sfornate, le focaccine sono rimaste croccantissime all’esterno anche il giorno dopo e la farcia è risultata perfetta, nè troppo umida nè troppo asciutta, soffice e con una bella crosticina dorata in superificie. La ricetta non presenta particolari difficoltà e non richiede attrezzature particolari: per tenere in forma le focaccine potrete usare una teglia da muffin con le cavità poco profonde oppure dei semplici stampi rotondi da tartelletta- i miei, che vedete in foto, sono di 10 cm di diametro e circa 2,5 cm di altezza.
    Io ho servito le mie focaccine accompagnate a un tagliere di salumi: così saranno perfette come antipasto, per una cena informale o per essere infilate in un cestino da pic-nic. Nel caso voi siate più temerari di me e abbiate voglia di sperimentare sapori nuovi e più esotici vi lascio comunque la locandina della recake in fondo al post con la ricetta dei flaounes originali 😉

  • brutti buoni
    biscotti,  frutta secca

    Brutti ma buoni

    I brutti ma buoni sono biscottini tipici della città di Prato, a base di albume montato e mandorle tritate. Un amico mi aveva chiesto tempo fa di provare a farli, e dato che dopo la doppia dose di tiramisù preparato nel weekend avevo un bel po’ di albumi da smaltire ho deciso di approfittarne e mettermi all’opera.
    Documentandomi in rete ho scoperto che esistono varie versioni di questi  dolcetti: oltre a quella toscana ce n’è anche una piemontese, dove le nocciole prendono il posto delle mandorle; alcune indicano una doppia cottura, prima in pentola e poi in forno, altre no; c’è chi addirittura aggiunge una sottile ostia come base  o l’aroma di coriandolo all’impasto.
    Io inizialmente mi sono affidata alla ricetta del Cucchiaio d’argento: sia nocciole che mandorle, niente doppia cottura, procedimento veloce e nessun aroma particolare. I biscottini erano buoni, ma eccessivamente dolci a mio parere, e nonostante li avessi cotti per ben 30 minuti in forno l’interno era rimasto leggermente appiccicoso, come accade quando la meringa non è perfettamente asciugata. Quindi ho diminuito un po’ lo zucchero, tritato la frutta secca più grossolanamente per far sì che il biscotto fosse un pochino più alto e aereato all’interno, aggiunto l’aroma del miele e del limone per un sapore più intenso ed ecco qua quelli che secondo me sono i brutti buoni perfetti, croccantissimi, non troppo stucchevoli e davvero semplicissimi da fare. Se non li avete mai provati ve li consiglio spassionatamente: con pochissimi ingredienti otterrete dei dolcetti davvero molto particolari, che non somigliano a nessun altro biscotto, nè in quanto a consistenza né in quanto sapore. Va da sè che, come dice il nome, il loro gusto farà passare subito in secondo piano l’aspetto non proprio bellissimo!

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