Matcha melting moments
Qualche tempo fa degli amici tornati da un viaggio in Giappone mi hanno portato in regalo la famosa plvere di matcha, di cui tanto avevo sentito parlare ma che non avevo mai sperimentato. Sul web si vedono un sacco di utilizzi del matcha: nel classico thé, nel latte con polvere di matcha, e ovviamente nei dolci – tra cui probabilmente il più famoso è il tiramisù in versione verde, in cui il the matcha prende il posto del caffè e del cacao amaro in superficie. Tante volte ho pensato di provare anch’io questo ingrediente, ma poi mi è sempre passato di mente, finchè il prezioso pacchettino di matcha powder non è arrivato a casa mia 🙂
Il matcha si ottiene cuocendo al vapore le foglie di thè, che poi vengono essiccate e macinate fino a ridurle in polvere. E’ considerato un alimento prezioso e ricco di proprietà benefiche, disintossicanti e antiossidanti; per preparare la classica bevanda viene aggiunto all’acqua calda e, tradizionalmente, viene mescolato con un apposito frustino di bambù chiamato chasen.
Oltre a prepararmi varie tazze di the matcha fumante ho iniziato subito a pensare a quale ricetta poter declinare in verde e la scelta è caduta su questi biscottini golosi già sperimentati tempo fa nella versione (decisamente più nostrana!) al caffè. Ho scelto proprio i melting moments per due motivi: primo, sono dei biscottini molto dolci e quindi se non si vuole rischiare che diventino stucchevoli l’ideale è aromatizzarli con qualcosa di tendente all’amaro, come il caffè o il matcha, appunto; secondo, sia l’impasto che la farcitura sono preparati senza uova e quindi il colore brillante del thè può risaltare al meglio e non essere falsato dal giallo dell’uovo.
L’impasto è praticamente una frolla montata senza uova, che potrete dressare con la sac a poche o con la sparabiscotti direttamente sulla teglia – ma se non siete pratici potete anche formare delle palline, avendo cura di inumidirvi prima le mani, e poi schiacciarle leggermente con i rebbi della forchetta.
La farcitura è una crema al burro tanto semplice quanto golosa, la cui presenza rende consigliabile di conservare i biscotti in frigo, una volta ripieni. Ricordatevi però di tirarli fuori con anticipo prima di servirli perchè a temperatura ambiente sono infinitamente più buoni, la crema si scioglie in bocca e la frolla riacquista friabilità!Plumcake zucca & yogurt
Il plumcake per me deve avere una consistenza ben precisa, umida e soffice al tempo stesso. Se non è morbido come una nuvola allora è qualcosaltro, non un vero plumcake.
Devo dire mio malgrado che quella morbidezza la ricordo perfettamente nelle merendine che mangiavo da piccola, e sebbene sia diventata assolutamente contraria a certi tipi di cibi confezionati e abbia smesso da almeno vent’anni di mangiarli, la tenerezza di quell’impasto così particolare è un ricordo piacevole ancora oggi. La buona notizia è che sono riuscita a riprodurre quella consistenza lì in un dolce fatto in casa, genuino e ben bilanciato 🙂
Lo yogurt è l’elemento essenziale per ottenere questo tipo di impasto, ma devo dire che la zucca ha fatto la sua parte, aumentando l’umidità e rendendo questo dolce davvero favoloso, perfino oltre le mie aspettative. Unico accorgimento: fatelo riposare un bel po’ prima di mangiarlo – se ad esempio lo preparate la sera, considerate che darà il meglio di sè non la mattina dopo, ma quella ancora successiva. Io l’ho conservato sotto la classica campana di vetro e ho notato un netto miglioramento con il passare del tempo.Torta della nonna
La torta della nonna è un classico della pasticceria italiana, e su questo non si discute.
Però, ad essere sincera, io non sono mai stata una sua grande fan. O meglio, non sono (o dovrei dire ero?) mai riuscita a sfornarne una che mi soddisfacesse del tutto. Sembra una ricetta banale, ma in realtà non è affatto facile azzeccare la giusta cottura della frolla, il perfetto grado di dolcezza, ottenere quel buon profumo di pinoli tostati e vaniglia…. io poi ho una fissazione per i dolci in cui si sente troppo la presenza dell’uovo, proprio come dice sempre mia nonna se una torta ‘sa di uova’ già dall’odore allora non voglio nemmeno assaggiarla. E si sa, nella torta della nonna di uova, specialmente di tuorli, ce ne sono un bel po’.Occhi di bue con frolla ovis mollis
La pasta frolla è una delle preparazioni che amo di più, ne ho sperimentato varie versioni: sablè, montata, vegana … ogni tipo gioca il suo ruolo al momento giusto. Che vogliate preparare dei biscotti classici, una torta farcita adatta alle grandi occasioni o una semplice crostata sana e nutriente per la colazione quotidiana, vi basterà declinare nel modo giusto la ricetta base (farina, zucchero, uovo, grasso) e la frolla sarà un’alleata preziosa!
C’era però una lacuna che volevo colmare da tempo: provare la versione con l’uovo sodo nell’impasto. Finalmente lo scorso weekend mi sono messa all’opera e ho sperimentato questo tipo di frolla estremamente friabile, che si scioglie letteralmente in bocca: più che dei frollini ho sfornato dei piccoli gioiellini di pasticceria finissima, delicati e dal sapore incredibilmente burroso e avvolgente. Insomma, potete servirli tranquillamente per un dopo cena e non vi faranno rimpiangere bignè e cannoncini. Se li mangiate il giorno stesso in cui li avete fatti tanto meglio, saranno al massimo della loro fragranza; nei giorni successivi conservateli in un contenitore ermetico e tenete presente che tendono ad ammorbidirsi molto, complice anche la presenza della marmellata all’interno. Saranno ottimi lo stesso, ma perderanno la consistenza iniziale, che è davvero pazzesca – ma tanto finiranno in un baleno, quindi non preoccupatevi 😉
La ricetta è tratta dal blog di Marilisa, qui trovate il post originale con le sue bellissime foto davanti alle quali sono rimasta incantata ben quattro anni fa. Avevo salvato la ricetta promettendomi che se mai avessi provato gli ovis mollis avrei fatto i suoi. E dato che ogni promessa è debito, eccoci qua 🙂