Biscotti vegan all’avena
Oggi torniamo a parlare di biscotti! Fare i biscotti è una cosa che mi rilassa un sacco, non serve pianificare nulla, in casa ci sono praticamente sempre gli ingredienti necessari a impastare qualche biscottino al volo e il solo pensiero che il giorno dopo avrò una colazione sana e fatta in casa ad aspettarmi mi mette di buonumore.
In più ormai lo sapete, Natale per me vuol dire biscotti, le ricette da regalare non sono mai abbastanza, e in questo caso potrete accontentare anche chi segue una dieta vegan!
Questi biscotti sono nati dal tentativo di riprodurre i famosi Digestive – ho cercato varie ricette in rete e più o meno davano tutte le stesse indicazioni: farina di avena, burro fuso, zucchero bianco erano gli ingredienti più gettonati.
Io ho voluto stravolgere un po’ le cose: ho inserito anche la farina di kamut di cui adoro la resa in fatto a croccantezza, ho preferito usare uno zucchero di canna per rendere i miei biscotti ancora più rustici e ho sostituito l’olio di semi al burro, sia per renderli più leggeri sia perché leggendo gli ingredienti sulla confezione dei Digestive originali mi ricordo di aver letto che erano preparati con grassi vegetali e non animali.Alla fine ho sfornato dei biscotti semplici, sostanziosi e friabili, non troppo dolci, con un retrogusto caramellato dato dallo zucchero scuro e con la punta di sapidità tipica dei loro famosi cugini inglesi: se vi piacciono i biscotti di carattere questa è decisamente la ricetta che fa per voi!
Torta di mele leggera senza glutine
Prima di iniziare a pensare al Natale e a tutti i dolci golosi e ricchi tipici delle feste volevo condividere questa torta di mele leggerissima e senza glutine, perfetta per gli intolleranti ma anche per chi vuole un dolce light, senza peccato e senza grassi aggiunti!
La torta di mele è un classico senza tempo, ne esistono mille varianti e ogni famiglia ha la sua versione del cuore. Quella che vi propongo oggi è ricca di frutta, non contiene grassi aggiunti (niente burro nè olio) ed è anche grain free perchè è preparata con farina di riso, farina di mandorle e fecola di patate. Si prepara in maniera semplice, l’unica accortezza che mi sento di consigliarvi è di affettare le mele molto sottili – più sottili saranno le fettine, più si scioglieranno in cottura e daranno quell’effetto cremoso e fondente capace di rendere irresistibile anche una tortina senza pretese come questa!
Se amate i dolci alle mele quanto me potete dare un’occhiata anche alla torta di mele al farro, il plumcake mele e avena e la torta di mele alla panna.
Focaccia con la biga
Dopo aver provato con gran soddisfazione il pane con la biga di Stefania, oggi torno a replicare una sua ricetta : la focaccia con la biga.
Avete presente la biga dell’antica Roma, trainata dai cavalli? Bene, la biga di cui parliamo oggi farà lo stesso per il vostro impasto: lo trainerà con energia verso una lievitazione perfetta, utilizzando pochissimo lievito: nel mio caso, per una teglia di focaccia sono bastati 2 grammi di lievito di birra fresco.
Ma come si fa la biga? Niente di più semplice: dovrete impastare acqua, farina e lievito fino a che tutta la farina non sarà bagnata – il composto va lavorato poco, non deve formarsi un impasto con una maglia glutinica, è sufficiente che gli ingredienti si uniscano; poi si procede al riposo di 18/20 ore a una temperatura di 18/20°, e il giorno dopo si utilizza questa base per l’impasto definitivo, aggiungendo il resto – in questo caso, ancora farina e acqua, un po’ di zucchero, sale e olio.
Ho imparato a mie spese che la temperatura è fondamentale nella maturazioone della biga: in primavera, quando in casa ormai avevo 22/23 gradi, ho provato a farla riposare a temperatura ambiente e si è rovinata. La soluzione durante la stagione calda sta nel giocare con il frigo, facendo in modo che il pre impasto possa maturare ma senza superare mai i 20° e quindi facendolo riposare inizialmente in frigorifero e riportandolo a temperatura ambiente solo dopo qualche ora.
La bella notizia è che per il momento possiamo procedere tranquillamente come da ricetta, dato che il freddo si fa sentire un po’ dappertutto e siamo ormai alle porte dell’inverno… e cosa c’è di meglio di una bella teglia di focaccia calda per coccolarsi un po’?
Torta al pralinato, cioccolato & caffè
Questa torta è un incrocio pefetto tra una torta soffice da colazione e un dessert ricco e cremoso, per mettere d’accordo sia i golosi senza ritegno sia gli amanti dei dolci più genuini e caserecci 😉
La base è preparata in modo semplice: un impasto al cioccolato fondente e caffè, piuttosto umido grazie alla presenza dello zucchero muscovado e tutto sommato anche piuttosto leggero, dato che ho usato olio di riso e non burro come parte grassa.
La farcia invece è decisamente più peccaminosa: una crema mousseline (ovvero crema pasticcera mantecata con burro morbido) arricchita da un pralinato alle mandorle e nocciole.
Era da tempo che volevo sperimentare il pralinato, servono un po’ di passaggi per prepararlo ma l’esecuzione della ricetta non è particolarmente difficile, basta avere pazienza! Sono partita facendo sciogliere lo zucchero in padella con un po’ di acqua, poi, appena lo zucchero si è sciolto, ho aggiunto la frutta secca e ho fatto cuocere per circa un quarto d’ora; prima lo zucchero si è cristallizzato formando una patina bianca, poi si è sciolto di nuovo diventando scuro e lucido; a questo punto ho rovesciato la frutta secca caramellata su un foglio di carta forno, ho lasciato raffreddare e poi ho frullato bene: ed ecco pronto il pralinato da usare come base per i miei prossimi dolci 😉
In questo caso l’ho aggiunto alla crema mousseline, ispirandomi a questa ricetta del Cucchiaio d’argento – ma il procedimento è simile anche nella Torta del successo, in cui la crema al burro viene amalgamata a della semplice pasta di nocciole. Ho fatto riposare la crema al pralinato per una notte in frigo e poi l’ho dressata con la sac a poche sulla mia torta – io ho usato uno stampo di 18 cm dai bordi alti, per renderla più fotogenica, ma vi consiglio di usarne uno da 20 in modo da ottenere due dischi di pasta più sottili e ricoprirli bene con uno strato generoso di crema.