Gelato alla nocciola & pistacchio (ricetta base per fiordilatte)
Che fare quando si ha voglia di dolce ma il caldo imperversa e accendere il forno diventa altamente sconsigliabile? Semplice: si fa il gelato!
Chi mi conosce sa che sono restia ad abbandonare i miei amati biscotti, le crostate, le torte da forno, eppure nei mesi estivi anch’io getto la spugna, un po’ per il caldo e un po’ – diciamo la verità! – perchè ho più voglia di andare in giro, uscire a cena o andare a fare una bella passeggiata serale piuttosto che chiudermi in casa a spadellare… Devo dire che quando, a fine primavera, ho deciso di comprare su internet una gelatiera usata (a pensarci bene la definirei addirittura vintage 😉 ) l’ho fatto più per accontentare l’uomo di casa, gran consumatore di gelato artigianale, che per mia personale soddisfazione. Ero scettica su quanto l’avremmo effettivamente utilizzata e su quali risultati potesse dare: non avevo mai fatto il gelato in vita mia, e immaginavo fosse piuttosto faticoso e complicato produrne uno degno di una vera gelateria… Ecco, posso assicurarvi che i miei timori si sono rivelati del tutto infondati: ci sono volute, sì, diverse prove, ma alla fine il risultato è stato impeccabile e ormai quello con la gelatiera è diventato un appuntamento fisso di ogni sabato pomeriggio!
Se mai voleste seguire le mie orme, vi consiglio di prendere una buona gelatiera, anche usata – in rete se ne trovano tante – con il cestello autorefrigerante: non dovrete mettere il contenitore dentro e fuori dal freezer, vi basterà accendere, versare il composto all’interno e aspettare che il gelato sia pronto. Dopo una mezz’ora o poco più avrete un gelato bello cremoso pronto da servire – se seguite la ricetta qui sotto si manterrà così anche dopo diverse ore passate in congelatore, diventando un pochino più solido e meno setoso solo nei giorni successivi. La mia ricetta prevede la pastorizzazione di latte e panna, quindi il gelato si conserva tranquillamente per una settimana; nei giorni successivi alla produzione ricordate di tirarlo fuori dal frigo una decina di minuti prima di servirlo per lasciarlo ammorbidire. Le dosi che trovate in ricetta sono per circa un kg di gelato, la quantità che può accogliere una gelatiera standard; io solitamente preparo doppia dose di base al fiordilatte, poi la divido, la aromatizzo in due modi diversi e procedo alla mantecatura separatamente. Attualmente i gusti a base di frutta secca sono i miei preferiti, ma la ricetta base è valida anche per preparare stracciatella o menta, come ho scritto nelle note. Tra l’altro con l’occasione ho scoperto quanto sia facile preparare una pasta di frutta secca 100% home made, golosa e personalizzabile, e sto sperimentando altre ricette in questo senso… ma questo ve lo racconterò un’altra volta, magari tornando al mio argomento preferito: la colazione! Intanto vi lascio la ricetta per quello che a mio parere è il gelato perfetto: cremoso, ricco e dolce al punto giusto!Pastiera al cucchaio
La pastiera napoletana è il dolce di Pasqua per eccellenza: il grano cotto, la ricotta e il profumo di fiori d’arancia ricordano subito la primavera e le festività pasquali… ma per quanto sia un classico intramontabile, come fine pasto per il pranzo di Pasqua quest’anno avevo voglia di qualcosa di più fresco, di una torta dalla consistenza più morbida e cremosa. Quindi ho cercato di riproporre i sapori tipici della pastiera in un dolce al cucchiaio, prendendo spunto da uno dei miei dolci preferiti – sempre di origine partenopea! – la torta ricotta e pere di Sal de Riso. In pratica ho preparato due dischi di pan di spagna alle mandorle e una farcitura ricca a base di crema di grano, ricotta e panna montata, senza ovviamente dimenticare di aromatizzare il tutto con il profumo dei fiori d’arancia e le scorzette di arancia candite. La torta di prova che vedete nelle foto è stata approvata a pieni voti e quindi sarà il dessert ufficiale di questa Pasqua! Se anche voi avete voglia di sperimentare un nuovo dolce pasquale – senza però rinunciare del tutto alla tradizione – vi basterà seguire la ricetta qui sotto 😉
Bavarese al tiramisù con glassa a specchio
La ricetta di oggi nasce da una serie di coincidenze, spunti e incoraggiamenti, un po’ per sfida, un po’ per caso, un po’ grazie a un consiglio che si è rivelato prezioso.Volevo preparare un dolcetto per la cena di fine corso di fotografia, e uno dei miei compagni ha chiesto il tiramisù. Effettivamente il tiramisù è uno di quei classici con cui si fa felice qualsiasi persona sana di mente sulla faccia della terra, ma a me non piace molto prepararlo e poi, lo ammetto, ancora non ho trovato la mia strada per ottenere il tiramisù perfetto 🙁
La mia idea quindi è stata quella di partire dalla ricetta della bavarese al triplo cioccolato e rielaborarla con gli ingredienti del tiramisù: mascarpone, caffè e cacao.
In più, dopo aver visto tutte le puntate di Bake off e conseguentemente tutte le innumerevoli torte di Knam lisce, lucide e glassate a specchio, ho pensato che sulla mia bavarese una guarnizione del genere sarebbe stata perfetta.
Metteteci infine gli incoraggiamenti del mio ragazzo che è stanco di vedermi sfornare torte di mele, biscotti e ciambelloni e reclama da tempo qualche dolcino un po’ più raffinato, e il consiglio del mio collega/vicino di casa/pasticcere provetto che mi ha fatto conoscere la glassa Fagiotto, ed ecco cosa è saltato fuori: una torta lucida e splendente in superficie, con tre bavaresi e due dischi di biscotto al cacao all’interno.
Non vi spaventate: lo so che sembra un dolce complicato da preparare, con gli strati, la glassa e tutto il resto. In realtà basta solo avere un po’ di tempo, pazienza e il termometro da cucina!
Anche gli ingredienti sono di facile reperibilità e il fatto che la torta si possa preparare in anticipo e conservare qualche giorno in congelatore è una caratteristica non di poco conto. Io ad esempio l’ho preparata di domenica mattina, con tutta la calma del mondo, per poi portarla alla cena a metà settimana.Bavarese al triplo cioccolato
Lo scorso fine settimana volevo preparare un dolce da portare a una cena che non fosse la solita torta o crostata. Volevo qualcosa di fresco e cremoso, da mangiare al cucchiaio, e la scelta è caduta su un classico: la bavarese al triplo cioccolato!
Essendo partita con tutte le buone intenzioni del caso, il primo pensiero è stato scegliere una ricetta firmata da un grande pasticcere: Luca Montersino.Però – non vogliatemi male pasticceri coraggiosi e ben più navigati di me – mi sono spaventata quando ho realizzato che mi sarebbero serviti ben 18 tuorli solo per preparare le tre creme.
Dato che odio sprecare il cibo, che le meringhe non mi piacciono particolarmente e che non avevo assolutamente voglia di nutrirmi esclusivamente di frittatone di soli albumi nella settimana successiva, ho cercato una strada alternativa e a venirmi in soccorso è stato il volume biblico del Cucchiaio d’Argento.Solo la base quindi rimane fedele alla ricetta del buon Montersino, mentre le creme sono preparate secondo quanto indicato dal Cucchiaio. Per le tre bavaresi me la sono cavata con cinque tuorli e qualche ora di preparazione – non spaventatevi, i tempi lunghi sono dovuti ai vari riposi in congelatore tra uno strato e l’altro: se vi organizzate bene non troverete difficoltà a fare questo bel dolce e farete un figurone!
Per la decorazione io ho usato una semplice granella di nocciole: andrà bene qualsiasi guarnizione a base di cioccolato o frutta secca che dia un po’ di croccantezza: riccioli di cioccolato, fili di caramello o qualsiasi cosa vi suggerisca la fantasia!