Biscotti uzbeki (di finta sfoglia)
I biscotti uzbeki di finta sfoglia spopolano sul web da diverse settimane. Per me è bastato leggere la ricetta per sapere che li avrei amati: la finta sfoglia è una preparazione che mi piace un sacco, sia per il sapore che per la sua versatilità e facilità di esecuzione. In sostanza si tratta di sostituire metà del burro solitamente usato nella sfoglia classica con del formaggio spalmabile o della ricotta (alleggerendo notevolmente il bilancio calorico della ricetta) e di saltare tutta la fase piega- riposo-piega necessaria nella preparazione canonica.
Per dirla breve, vi basterà impastare farina, ricotta e burro morbido, far riposare, stendere la pasta, piegarla in quattro e stop: il gioco è fatto!
La ricetta viene dal blog Mina e le sue ricette del cuore, solitamente uno dei miei punti di riferimento in fatto di lievitati, che oggi invece ci regala questi biscottini deliziosi 🙂
Unica variante: ho aggiunto un cuore di confettura di lamponi per rendere il tutto ancora più goloso. Il risultato è stato strepitoso: ne sono usciti quasi dei pasticcini, fragranti e sfogliati, che danno il meglio di sé appena sfornati: lasciate loro giusto il tempo di raggiungere la temperatura ambiente e poi serviteli, anche come fine pasto saranno ottimi e vi faranno fare un figurone.
Migliaccio napoletano
Solitamente a Carnevale faccio uno strappo alla regola e friggo: non succede spesso nella mia cucina, ma una volta l’anno faccio volentieri un’eccezione per frittelle, cenci e castagnole! Quest’anno però ho voluto provare per la prima volta una ricetta di Carnevale alternativa: non il classico dolcetto fritto ma una torta alta e umida a base di latte, ricotta e semolino: il migliaccio napoletano.
Sul web ce ne sono tante versioni, io mi sono affidata a quella di Tavolartegusto e mi sono trovata benissimo: cottura perfetta, consistenza omogenea e cremosa, gusto delicato e agrumato. Insomma, per chi non ama friggere ma vuole ugualmente festeggiare il Carnevale questa è davvero la ricetta giusta, facile da preparare e anche piuttosto leggera ( ci sono solo 50 gr di burro in tutta la torta!).
Non mi dilungo oltre, vi lascio alla ricetta e vi ricordo che trovate qui potete trovare le altre ricette tipiche di questo periodo preparate gli scorsi anni!
I Baci di Diana del dott. Berrino
Come vi raccontavo un paio di post fa nell’ultimo periodo sento il bisogno di consumare più cibi leggeri e sani e di diminuire invece quelli contenti grassi saturi, zuccheri e farine raffinate. Ovviamente – non mi stancherò mai di ripeterlo!- non si tratta di una scelta drastica o estrema: ogni tanto ben venga lo strappo alla regola, il dolcino burroso, la lasagna da millemila calorie. Cerco solo di fare in modo che la maggior parte dei miei pasti siano ben bilanciati, lasciando spazio ai peccati di gola quando mi va. Facendo così, senza restrizioni, mi sono accorta che il mio bisogno di cibo sano veniva fuori in modo spontaneo e quindi ho iniziato a mangiare meglio senza il peso delle rinunce.
Quando ho letto di questi biscotti in un libro del Dott. Franco Berrino sono rimasta subito colpita: purea di mela cotta, mandorle e semi erano i soli ingredienti. Niente zucchero quindi, né glutine, latte, uova o derivati animali. Confesso che ero piuttosto scettica sul loro sapore e per questo ho aspettato a lungo prima di provarli… e invece una volta che mi sono decisa a sfornarli li ho trovati sorprendentemente buoni!
Per chi non lo conoscesse, Berrino è un medico, patologo ed epidemiologo che da anni raccomanda un’alimentazione sana, ricca di fibre, legumi, cereali integrali e povera di cibi raffinati, carni conservate e zucchero bianco; ha promosso diversi studi che hanno dimostrato l’efficacia di uno stile alimentare sano nella prevenzione del cancro così come di molte altre malattie. Il progetto Diana è uno di questi: una sperimentazione sullo stile di vita – e sullo stile alimentare – in rapporto alla prevenzione del cancro al seno e delle sue recidive.
Da qui il nome di questi delicati Baci di Diana, facilissimi da preparare, ideali come spezza fame o per la colazione.
Fragilitè al caffè & nocciole
La piccola pasticceria è un tipo di preparazione che incontra sempre molto successo: i mignon hanno un fascino tutto particolare, che siano cannoncini, bignè o semplici pasticcini, risultano sempre graditi per il loro aspetto delicato e le dimensioni contenute che li rendono meno impegnativi ma altrettanto sfiziosi di altri dessert.
I pasticcini di oggi sono costituiti da tre strati di meringa alla nocciola farciti da una crema al burro aromatizzata al caffè e cioccolato. Una vera delizia, dal sapore molto ricco e burroso, ma dalla taglia ‘small’ che permetterà a tutti l’assaggio senza troppi sensi di colpa 😉
La ricetta è tratta dal meraviglioso libro Scandikitchen -dolci Hygge, di cui ho replicato svariate ricette senza mai restare delusa. L’unica variante che ho apportato è una riduzione della dose di crema al burro perché i miei pasticcini mi sembravano già fin troppo ricchi, e rispettando i quantitativi indicati mi era avanzata parecchia farcitura. In ricetta ho quindi riportato delle dosi che dovrebbero andar bene per farcire la meringa senza sprechi.
Per il resto mi sono trovata benissimo con la ricetta: nonostante la preparazione della crema al burro sembri un po’ particolare vi consentirà di ottenere un composto liscio, vellutato e dalla consistenza perfetta. Idem per la meringa che è risultata cotta alla perfezione e friabile al punto giusto – da qui il nome, fragilitè, che rende bene l’idea di quanto questi pasticcini siano fragili e delicati.