Gemme all’avena, mandorle e sciroppo d’acero
Ormai lo sapete benissimo che adoro i biscotti da preparare in poche mosse, di quelli che basta mescolare gli ingredienti, formare le palline e infornare, specialmente se sono preparati con ingredienti sani, frutta secca e farine integrali… perciò quando ho visto su Ifood la ricetta delle gemme ai lamponi proposta da Ros di Dolci e Tradizioni è stato subito amore!
Questi dolcetti sono bellissimi da vedere, oltre che buoni e sani. Potete farcirli con la vostra marmellata preferita (io ho usato quella di fragole che avevo fatto in casa tempo fa con la ricetta pubblicata in questo post) e adoperarne una senza zucchero se volete dei biscotti completamente sugar free.
L’unico dolcificante utilizzato nell’impasto è infatti lo sciroppo d’acero, che dà un retrogusto vagamente amarognolo al biscotto e si sposa alla perfezione con la dolcezza della marmellata. Oltre che senza zucchero, le gemme sono anche senza uova e burro e quindi adatte anche a chi segue una dieta vegana o è semplicemente intollerante a questi ingredienti.
Rispetto alla ricetta originale io ho omesso la cannella, per non coprire il sapore degli altri ingredienti – avena, mandorle e sciroppo d’acero-, che sono tra i miei preferiti quando si tratta di colazione!Biscotti vegani con farina di kamut
Questa è la seconda ricetta di cui mi innamoro nell’arco di pochissimo tempo: dopo la torta dello scorso post mi è capitato di fare la conoscenza di questi biscottini vegani e restarne folgorata!
Non sono un’adepta della tribù del ‘senza a tutti i costi’, non sono neanche vegetariana, figuriamoci vegana… però mi preme sottolineare che questi deliziosi bocconcini sono privi di burro e di uova perché ciò significa poterseli concedere un po’ più a cuor leggero. Questo vale non solo per chi è intollerante a latticini e uova, ma anche per chi, come me, è alla continua ricerca di dolcetti golosi che siano anche salutari, da poter consumare senza compromettere il buon proposito di seguire un’alimentazione quotidiana ben bilanciata.
Questi biscotti sono preparati con farina di Kamut, che non avevo mai utilizzato prima.
E’ un prodotto molto costoso – il prezzo è più del quadruplo rispetto alla normale farina 00.
La parola ‘Kamut’ indica un marchio registrato da un’azienda americana che coltiva un tipo di grano, il Khorasan, originario del medio Oriente e in particolare dell’Iran, con procedure certificate, senza ibridazioni né manipolazioni genetiche, secondo i dettami dell’agricoltura biologica, per preservare i valori nutritivi del cereale.
Questo dovrebbe rendere la farina di marchio Kamut più salutare, ricca di sali minerali e vitamine.Cantucci mandorle e cioccolato… con la giusta consistenza!
Come vi dicevo in questo post, i cantucci sono un tipo di biscotto che preparo molto spesso: sono veloci da fare, si mantengono per diversi giorni e accontentano i gusti di tutti.
Ne ho sperimentate varie versioni e nonostante sia sempre rimasta soddisfatta a livello di gusto, fino a ieri non ero ancora riuscita a trovare il cantuccino dalla trama perfetta: inevitabilmente i miei uscivano troppo duri, troppo secchi, e se provavo a diminuire i tempi di cottura restavano leggermente gommosi all’interno.
Tutto questo finché, finalmente, ho capito il segreto per ottenere il cantuccio perfetto, quello dalla consistenza croccante ma friabile, bello tosto al morso ma non spacca-denti, con la grana sottile e asciutta, capace di impregnarsi al massimo se lo inzuppi nel vin santo restando però compatto, senza che un pezzo di biscotto cada miseramente nel bicchiere: la seconda cottura, quella era sempre stata il mio punto debole!
Solitamente cuocevo i cantucci a 180° per una ventina di minuti più altri 10/15 dopo averli tagliati; ieri mattina invece, grazie al mio librone del Cucchiaio d’Argento, ho scoperto e testato un metodo di cottura diverso: i primi venti minuti ho infornato a 200° e poi ho proseguito la cottura a una temperatura molto più bassa – 125°- per tre quarti d’ora.
Forse per molti sarà scontato, ma per me si è accesa la lucina: ho finalmente capito per quale motivo i miei cantucci passavano da gommosi a secchi senza trovare mai la giusta consistenza: in pratica la seconda cottura non serve propriamente a cuocere di nuovo il biscotto, piuttosto ad asciugarlo completamente, in modo lento e delicato, senza indurirlo troppo.Biscottini light al farro e malto d’orzo
Ognuno quando torna a casa dal lavoro si rilassa come preferisce – e come può… spesso non c’è nemmeno tempo di farlo, tra sistemare la casa, preparare la cena e magari il pranzo per il giorno dopo. Quando mi capita di avere del tempo libero una volta rientrata a casa, di non dover mettere nulla in tavola perché ho preparato in anticipo o abbiamo scelto una cena pret-a-portér direttamente dalla dispensa -sì, anche le food blogger mangiano scatolette a volte 🙁 – mi piace darmi all’improvvisazione e inventare qualche dolcetto da sgranocchiare la mattina dopo.
Nella maggior parte dei casi, non volendo caricare troppo di calorie la settimana e lasciando colazioni più goduriose al weekend, cerco ingredienti che siano sani, leggeri e integrali, magari abbinandoli a un pizzico di frutta secca e lasciando da parte burro, creme e cioccolato.
L’altra sera l’occhio mi è caduto prima di tutto su un pacco di farina di farro da finire, e subito dopo su un barattolo di malto d’orzo che avevo preso per impiegarlo in qualche lievitato… e che poi, pigra come sono, ho lasciato sullo scaffale, intimorita come sempre da maglie glutiniche, tempi di risposo, incordature e quant’altro.
Ora, prometto che non finirò tutto il barattolo a suon di biscotti e lo utilizzerò anche per pani e brioche… ma intanto vi lascio la ricetta di questi biscottini profumati al malto!Oltre al fatto che si fanno praticamente da soli (leggi: una ciotola sola da sporcare, niente pasta da stendere né formine da ritagliare) per me sono il tipo di biscotto ideale per affrontare al meglio una giornata di lavoro: rustici, dalla trama ruvida, con pochissimi grassi eppure golosi. Io me ne sono portati anche un paio in ufficio come spezza fame e sono stati un’ottima compagnia!